Skip to main content

A Palagianello il Giubileo dedicato alle persone con disabilità

La Diocesi di Castellaneta riunisce associazioni, centri e volontari per costruire una rete inclusiva

Nella suggestiva cornice della chiesa della Madonna delle Grazie a Palagianello, nella mattinata di sabato 3 maggio si è svolto il Giubileo diocesano delle persone con disabilità promosso dall’Ufficio diocesano per la catechesi alle persone disabili, guidato da don Antonio Cristella e dai suoi collaboratori; erano presenti Maria Lucia Acito di Castellaneta, Leda Casarola di Laterza, Gabriella Valente di Palagianello e Mary Svezia di Palagiano.

All’appuntamento hanno aderito le principali realtà del territorio: l’associazione Afhda (Associazione Famiglie per i Diritti delle persone con disabilità) presente nella Parrocchia “S. Francesco” di Castellaneta; la cooperativa Domus (con i centri di Palagiano e di Massafra); l’Osmairm di Laterza; il CVS (Centro Volontari della Sofferenza) diocesano; la cooperativa Nuova Luce (con i centri diurni di Castellaneta, Ginosa, Laterza e Palagianello) e il gruppo Ragazzi senza limiti del Centro Parrocchiale Maria SS. Immacolata di Palagiano.

Operatori, volontari e soprattutto giovani con disabilità hanno condiviso esperienze di accoglienza e percorsi di autonomia.
Dopo l’accoglienza del primo cittadino di Palagianello Giuseppe Gasparre, dell’assessore ai servizi sociali Camilla Libraro e dei due parroci della città, don Rocco Martucci e don Gianni Magistro, don Antonio Cristella ha aperto un dialogo sugli «step possibili» verso una rete territoriale senza barriere né pregiudizi: «Dobbiamo restituire ciò che riceviamo - ha sottolineato - perché il primo verbo che si assimila nella relazione è imparare».
Il momento centrale è stato affidato ai protagonisti della giornata. I ragazzi dell’Osmairm e del Centro diurno di Laterza hanno portato in scena brevi performance sulla pace, sul contrasto alla violenza di genere e sulla carità concreta, mostrando come la “diversabilità” possa diventare linguaggio universale.

A chiudere la mattinata, la preghiera guidata da mons. Sabino Iannuzzi, Vescovo di Castellaneta che, commentando il brano evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, ha ricordato che «Un fratello o una sorella con disabilità non è destinatario passivo di assistenza, ma protagonista di speranza per la Chiesa e per la società. Ogni comunità è chiamata a custodire ogni briciola di dignità, ogni carisma nascosto, ogni vita vulnerabile».
Il presule ha poi affidato ai partecipanti un semplice programma in tre punti: «alzare lo sguardo per riconoscere chi ha bisogno di ascolto, condividere tempo e competenze perché diventino lievito di fraternità, custodire talenti e frammenti di Vangelo che germogliano nelle fragilità».

Tra foto di gruppo, abbracci e promesse di nuovi incontri e di collaborazione, l’incontro si è concluso con l’impegno a dare vita a una rete di animazione territoriale che faccia della “diversabilità” un valore condiviso e duraturo.

Nico Rotolo e Maria Rosa Patruno

Foto: Maria Rosa Patruno