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Dallo scontro all'incontro, dai profili ai volti: il Messaggio di Papa Francesco per le Comunicazioni Sociali

Foto Vatican News/SIR

Nel contesto sociale contemporaneo, spesso caratterizzato da polarizzazioni e contrasti, la comunicazione assume un ruolo cruciale nel promuovere un'opinione pubblica consapevole e rispettosa. In questo anno giubilare, in particolare, siamo chiamati a riflettere anche sull'importanza di comunicare in modo non ostile e costruttivo. La proposta fatta da Papa Francesco a giornalisti e comunicatori di assumere l'orizzonte della mitezza per un rinnovato stile giornalistico rappresenta un potente messaggio profetico: il suo Messaggio per la prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali esorta a una comunicazione autentica e responsabile nell'era dei social media.

Papa Francesco invita tutti a mettere al centro dei processi comunicativi la responsabilità personale e collettiva verso il prossimo, a condividere storie di speranza e coraggio che ispiriino i lettori, a costruire ponti anzichè alzare muri. Credo sia sotto gli occhi di tutti la complessità della situazione: da un lato il fatto di essere sottoposti ad un eccesso di stimoli (notifiche praticamente h24), dall'altra la ricerca di un capro espiatorio/nemico su cui avere la meglio. Se a questo si aggiunge la confusione tra libertà di espressione e libertà di offesa ... sì, perché a tutti è offerta l'inviolabile possibilità di dire la propria, ma a nessuno - nes/su/no - è stato dato il diritto di offendere qualcun altro. Mitezza e rispetto vanno a braccetto. 

Il Giubileo, pertanto, rappresenta un'opportunità unica per avvicinarci gli uni agli altri, superando le barriere che spesso ci separano. È fondamentale, in questo periodo, privilegiare la logica dell’incontro, piuttosto che quella dello scontro. Solo attraverso un dialogo aperto e rispettoso possiamo costruire ponti e trovare soluzioni condivise ai problemi della nostra società.

In linea con il manifesto della comunicazione non ostile, dobbiamo impegnarci a utilizzare un linguaggio che incoraggi il rispetto e la comprensione reciproca. Questo approccio non solo migliora il nostro ambiente sociale, ma riflette anche i valori fondamentali della nostra fede. 

Papa Francesco rintraccia nei versetti 15-16 del terzo capitolo della Prima lettera di Pietro ben tre messaggi fondamentali per diffondere la speranza attraverso la comunicazione. Innanzitutto, ricorda che la speranza cristiana si incarna nel volto di Gesù Cristo; per i cristiani la testimonianza del Vangelo attraverso il proprio vissuto quotidiano è il modo migliore per annunciare il Vangelo e che una comunicazione autentica richiede mitezza e prossimità restituendo il primato ai volti, prima che ai profili. 

Riconoscendo l'importanza delle conquiste tecnologiche, vale la pena richiamare la necessità di preservare l'autenticità delle relazioni umane; sarà, infatti, l'equilibrio tra innovazione ed umanità a rappresentare la sfida chiave per una comunicazione attenta alle persone nel mondo contemporaneo.