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50.ma Settimana Sociale: il racconto della nostra delegazione | 3

In tre puntate il racconto della 50.ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani dal punto dei vista dei delegati della nostra Diocesi. Nella terza parte la visita di Papa Francesco a Trieste e l'esperienza nei Laboratori della Partecipazione e nei Villaggi delle Buone Pratiche.

La settimana sociale si è conclusa domenica 07 luglio, con la visita del Santo Padre, Papa Francesco che, nel suo incontro con i delegati diocesani provenienti da tutta Italia, ha affermato “C’è un’immagine che riassume tutto ciò e che voi avete scelto come simbolo di questo appuntamento: il cuore. La crisi della democrazia come un cuore ferito. Ciò che limita la partecipazione è sotto i nostri occhi. La cultura dello scarto disegna una città dove non c’è posto per i poveri, i nascituri, le persone fragili, i malati, i bambini, le donne, i giovani, i vecchi. Questo è la cultura dello scarto. Il potere diventa autoreferenziale – è una malattia brutta questa –, incapace di ascolto e di servizio alle persone (…). La parola stessa “democrazia” non coincide semplicemente con il voto del popolo; nel frattempo a me preoccupa il numero ridotto della gente che è andata a votare. Cosa significa quello? Non è il voto del popolo solamente, ma esige che si creino le condizioni perché tutti si possano esprimere e possano partecipare. E la partecipazione non si improvvisa: si impara da ragazzi, da giovani, e va “allenata”, anche al senso critico rispetto alle tentazioni ideologiche e populistiche (…). La seconda riflessione è un incoraggiamento a partecipare, affinché la democrazia assomigli a un cuore risanato. È questo: a me piace pensare che nella vita sociale è necessario tanto risanare i cuori, risanare i cuori. Un cuore risanato (…). Ci spetta il compito di non manipolare la parola democrazia né di deformarla con titoli vuoti di contenuto, capaci di giustificare qualsiasi azione. La democrazia non è una scatola vuota, ma è legata ai valori della persona, della fraternità e anche dell’ecologia integrale. Come cattolici abbiamo qualcosa da dire, ma non per difendere privilegi. No. Dobbiamo essere voce, voce che denuncia e che propone in una società spesso afona e dove troppi non hanno voce. Tanti, tanti non hanno voce. Tanti. Questo è l’amore politico, che non si accontenta di curare gli effetti ma cerca di affrontare le cause. Questo è l’amore politico. È una forma di carità che permette alla politica di essere all’altezza delle sue responsabilità e di uscire dalle polarizzazioni, queste polarizzazioni che immiseriscono e non aiutano a capire e affrontare le sfide. A questa carità politica è chiamata tutta la comunità cristiana, nella distinzione dei ministeri e dei carismi.”IMG 20240729 WA0042

Le giornate dal 3 al 7 luglio 2024 hanno visto i delegati diocesani impegnati in molti interessanti incontri e attività, alcuni dei quali aperti al pubblico:

  • Laboratori della Partecipazione che hanno favorito l’ascolto, il confronto e l’individuazione di convergenze fra i delegati;
  • Momenti di incontro con la Parola, con brevi spunti di commento;
  • Relazioni tematiche, che hanno accompagnato la riflessione sul tema della Settimana Sociale;
  • Villaggi delle Buone Pratiche e Piazze della Democrazia: opportunità di approfondimento aperte a tutti, incontri, testimonianze svolti nelle piazze della città nei pomeriggi delle giornate di lavoro, e che hanno visto il coinvolgimento di esperti e di rappresentanti delle Buone Pratiche; i dibattiti sono stati organizzati per ambiti tematici;
  • Eventi culturali, musicali, teatrali e artistici aperti a tutti nelle vie, nelle piazze e nei locali di Trieste. Molto bello è stato il concerto, tenutosi in piazza giovedì sera 04 luglio, a cui hanno partecipato artisti del calibro di Riccardo Cocciante, Roberto Vecchioni, Tiromancino, Mister Rain, Maninni, Simone Cristicchi.

La settimana sociale è stata un bellissimo momento formativo durante il quale “oltre mille delegati delle Diocesi italiane, con rappresentanti di associazioni e movimenti che vivono la loro testimonianza nella società civile, con numerosi partecipanti di questa città accogliente… - ha affermato Mons. Renna - tutti insieme abbiamo trovato qui il luogo per riscoprirci popolo che è pronto a ripartire. Si apre ora il tempo della responsabilità per far sì che la vita democratica non lasci indietro nessuno e non smetta di essere inclusiva e rispettosa della dignità di ciascuno.”

Vogliamo e dobbiamo essere una Chiesa sempre in dialogo che, nello spirito della lettera “A Diogneto”, vive nella città e fa vivere la città, assorbe anche dalla città quello che la città propone e può offrire in termini di risorse, riflessioni e competenze.

Iacopo Iacobellis