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Visita ad limina: l'incontro di Mons. Iannuzzi con Papa Francesco

Al termine dell’udienza concessa da Papa Francesco ai Vescovi delle Diocesi pugliesi in Visita ad limina Apostolorum, abbiamo raccolto le dichiarazioni di Mons. Sabino Iannuzzi, Vescovo di Castellaneta.

 

Eccellenza, un’occasione speciale quella dell’incontro dei vescovi pugliesi con Papa Francesco.
Sì, davvero un momento significativo per la nostra comunità ecclesiale regionale. È durato un’ora e mezza l’incontro tra Papa Francesco e noi vescovi pugliesi nella Biblioteca del Palazzo Apostolico. Un incontro durante il quale ci ha chiesto di dialogare liberamente con lui. Dopo una rapida presentazione personale di ciascuno, ci siamo intrattenuti sui principali ed attuali temi della nostra realtà sociale pugliese e delle sue diciannove Chiese particolari così come della Chiesa universale nel suo insieme.

Quali temi, in particolare, avete affrontato con il Santo Padre?
Immigrazione, accoglienza, prossimità, dialogo, ecologia integrale, custodia della casa comune, educazione, conversione missionaria, formazione, sinodalità sono stati alcuni degli argomenti che più di altri sono risuonati negli interventi proposti dai vescovi a cui Papa Francesco non ha fatto mancare una risposta significativa, illuminante ed incoraggiante per il nostro servizio di pastori.

Cosa vi ha detto Papa Francesco?
Non è mancata la raccomandazione del Papa ad un’attenzione alle quattro prossimità nel ministero del Vescovo: al Signore, con la preghiera e l’ascolto della Parola; ai fratelli vescovi, mostrando la collegialità episcopale; ai presbiteri, con la testimonianza credibile della paternità e della vicinanza nella cura; ai fedeli, in stile sinodale. Inoltre, ha ricordato di stare di continuo con il proprio gregge per avere lo stesso odore delle “pecore affidate”, posizionandosi in avanti ad indicare la meta, mettendosi nel mezzo per condividere il cammino e stando dietro per sorreggere ed incoraggiare, cercando di non perdere nessuno di quanti affidati.

Quale mandato ha consegnato ai Vescovi delle Chiese di Puglia?
In conclusione del suo fraterno colloquio ci ha indicato due parole per il servizio episcopale: “affabilità” e “fermezza” nel portare avanti il compito affidatoci di essere “successore degli Apostoli nella Chiesa particolare”, per la quale bisogna avvertire sempre più forte il legame sponsale. Infine, ci ha esortati ad accompagnare l’annuncio della gioia del Vangelo con il senso dell’umorismo. E per questo ci ha raccomandato di pregare sempre , come lui fa da più di quarant’anni, con la preghiera del buonumore attribuita a San Tommaso Moro, il cui testo volle raccomandare alla Chiesa tutta nell’esortazione apostolica Gaudete et exultate.

Al mattino avete celebrato la Santa Messa presso la tomba di San Pietro.
Sì, questa giornata si svolge nel segno di San Pietro: è iniziata con la sosta presso il Sepolcro di San Pietro per celebrare insieme l’Eucarestia affidando al principe degli Apostoli le nostre Chiese particolari e si è conclusa con l’incontro con il successore di Pietro che, nel benedirci, ci ha invitato ad essere apostoli della gioia comunicandola agli altri sempre con il buonumore.

 

a cura di don Oronzo Marraffa

 

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